Commento alla liturgia del 4 Settembre 2021

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 6, 1-5

 

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».

Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».

E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

La parola di Gesù nel Vangelo odierno ci invita ad uscire da un atteggiamento di eccessiva rigidità. A volte anche noi possiamo essere come i farisei e gli scribi, persino verso noi stessi: per cui c’è un dovere da compiere e si va avanti senza tener conto della situazione e del bene delle persone.

Gesù ci invita a riconoscere che la legge e le regole ci sono date non come un assoluto, ma per il bene della persona. Dio ha dato i dieci comandamenti al popolo di Israele perché cammini sulle sue vie e viva l’alleanza con Lui. Che però questo non basti a salvarci Paolo lo dice con chiarezza più volte: a salvarci non è la fedeltà a una legge, ma la comunione con il Signore.

Le regole della legge sono un aiuto per vivere l’alleanza con Dio: e dunque sono importanti! Ma Papa Francesco, con tanta sapienza, ripete sempre che sono sbagliati sia la rigidità sia il lassismo: non va bene né l’atteggiamento di chi dice «c’è la regola e vado avanti dritto, stringendo i denti» né quello di chi pensa che è va meglio vivere senza regole.

A questo proposito occorre forse invocare il dono dello Spirito Santo e chiedergli la sapienza che ci aiuta a camminare liberi e fedeli. A questo ci invita Gesù; e ci sorprende che Egli non dia una lunga spiegazione, ma racconti un fatto: «Vi ricordate che Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame, entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».

Ecco la sapienza, ecco la saggezza! Chiediamo allora quel soffio dello Spirito che ci aiuta a camminare con fedeltà ma anche con creatività, che ci aiuta a riconoscere la bellezza della fedeltà alla regola che la Chiesa ci dona, ma soprattutto ad essere sempre attenti al bene delle persone.