Commento alla liturgia del 10 Maggio 2021
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 26-16,4a
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Nella liturgia di oggi siamo invitati a gioire per l’opera di Dio. Nella prima lettura (At 16, 11-15) si dice mentre Paolo annuncia il Vangelo ad ascoltare c’è una donna di nome Lidia, alla quale il Signore apre il cuore. Noi spesso pensiamo alla vita cristiana e alla testimonianza come qualcosa che dobbiamo dire o fare noi; in realtà si tratta di fare spazio a Dio e lasciare che sia il suo Spirito ad aprire i cuori. Non siamo noi i protagonisti, ma è lo Spirito a fare della nostra vita una manifestazione del suo amore, perché questa è la vera testimonianza.
Nel Vangelo Gesù dice «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio». L’esortazione di Gesù «date testimonianza perché siete con me fin dal principio» mi toccato il cuore, perché testimoniare non è dire o fare tante cose, ma stare con Lui. Più volte in questi giorni il Vangelo ci ha ricordato il comando del Signore «rimanete in me», ed anche nel il Vangelo odierno Gesù ci incoraggia a non preoccuparci di quello che dobbiamo dire o fare; l’unica cosa da fare, in questa giornata, è stare con Lui. È Lui che diventa testimonianza, che diventa cammino, che diventa manifestazione di una vita nuova che ci è donata attraverso la Pasqua.
Chiediamo la grazia di stare sempre con Lui e di fare spazio all’azione dello Spirito, perché tutta la nostra vita renda visibile l’amore del Signore per ogni creatura.