Commento alla liturgia del 10 Marzo 2021

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 5, 17-19

 

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà sarà considerato grande nel regno dei cieli».

C’è una parola che Gesù dice ai suoi discepoli e a noi oggi: «Sono venuto per dare pieno compimento». L’ascolto della parola di Dio e l’incontro con il Signore danno pieno compimento alla nostra vita. Talvolta ci accade di pensare che vivere la fede sia perdere qualcosa e che il Dio ci chieda chissà che cosa: ma Gesù ci ricorda che chi lo segue, chi lo ascolta, chi vive in comunione con Lui, sperimenta la pienezza della vita.

Chiediamo allora al Signore la grazia di dare pieno compimento alla nostra vocazione e a ciò che Egli ci affida; ringraziamolo perché non siamo destinati alla distruzione, ma alla realizzazione di noi stessi; e la parola di Gesù ci faccia assaporare già oggi la gioia del cammino verso di Lui.