Commento alla liturgia del 22 Gennaio 2022
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3, 20-21
In quel tempo Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Ci sorprende oggi la brevità del Vangelo, e anche quel che dicono di Gesù: «È fuori di sé». Questa parola ci interroga, perché ci sono due modi di guardare l’essere fuori di sé di Gesù: c’è quello dei suoi, i quali dicono che non ci sta più con la testa, non si cura di se stesso ma si prende troppo cura degli altri; ma c’è anche un valore positivo dell’essere fuori di sé: è uno che non è centrato su se stesso, che non mette le proprie esigenze al centro di tutto, che non pensa a sé ma si dona agli altri.
Noi sappiamo bene che nella vita spesso è difficile trovare l’equilibrio tra il custodire noi stessi e il donarci agli altri, e che corriamo sempre il rischio di pensare troppo a noi stessi o troppo poco; per questo avvertiamo il bisogno di invocare l’azione dello Spirito, affinché ci accompagni, ci illumini e ci aiuti ad uscire da noi stessi. Infatti l’eccessiva preoccupazione per noi stessi, per la nostra salute e – nel campo della fede – anche per la nostra salvezza può essere pericolosa, perché se al centro ci siamo noi non facciamo più attenzione agli altri.
E allora il Signore ci aiuti a camminare con saggezza dentro questo aver cura di noi e donarci agli altri senza dimenticarci di noi stessi: un equilibrio che è fragile, è faticoso ed è instabile, perché ci sono momenti in cui è bene uscire da noi stessi per donarci agli altri e ci sono momenti in cui dobbiamo aver più cura di noi stessi.
Rendiamo grazie per questo Vangelo che per alcuni aspetti stamattina ci destabilizza e ci fa capire che la vita cristiana non è uno schema rigido, non è una regola, ma consiste nel cercare ogni giorno la volontà del Signore, leggere ogni giorno le situazioni in cui ci troviamo, riconoscere le nostre fragilità per trovare stabilità, sapienza e saggezza nel Signore. Chiediamo di uscire anche noi da noi stessi per fare spazio alla grazia di Dio, per accoglierlo nella nostra vita e lasciarci condurre da Lui.