Commento alla liturgia del 19 Maggio 2021
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 11b-19
In quel tempo [Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
La liturgia di oggi ci fa dono di due espressioni davvero belle. La prima – «si è più beati nel donare che nel ricevere» – è attribuita da Paolo a Gesù, ma nei Vangeli non la troviamo; tuttavia la si può desumere dall’insieme dell’insegnamento evangelico. Essa ci interpella perché tante volte anche noi, dinanzi al comportamento degli altri nei nostri confronti, cadiamo nella tristezza e in un turbinio di ragionamenti e rivendicazioni. Ma questo è l’inferno sulla terra, perché l’altro non realizzerà mai i nostri desideri: e allora finiamo per vivere in uno stato di perenne inquietudine che ci porta nella tomba anche se siamo vivi.
Gesù invece ci vuole nella gioia e nella pienezza della vita. E Paolo ci indica la via del Vangelo: non aspettare qualcosa dagli altri, non pretendere, fai dono della tua vita e allora sperimenterai la pienezza.
Dal Vangelo odierno sottolineo anche un altro passo. Gesù chiede al Padre: «Io non prego che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno». Che cosa dice questa parola? Quando preghiamo noi spesso chiediamo che Dio ci liberi dalla prova, che faccia andar tutto liscio. Invece Gesù dice: «No, io non prego perché le cose vadano come tu vuoi, ma perché il Padre ti custodisca nel mondo, nel tuo posto di lavoro, nella tua famiglia».
Rendiamo dunque grazie per quanto abbiamo ascoltato e viviamo nella gioia di chi dona senza pretese, chiedendo di essere custoditi dal Signore oggi e sempre.