Commento alla liturgia del 29 Aprile 2021
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11, 25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Anche oggi il Signore ci dona una parola di speranza. Gesù nel Vangelo esclama: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Quando ci accostiamo al Signore riceviamo una forza nuova, perché non siamo abbandonati a noi stessi nelle prove e nelle fatiche della vita: Dio cammina con noi; è Lui la nostra speranza. Certo, tutto questo va vissuto con l’umiltà dei bambini. Dice ancora Gesù: «Ti rendo lode, o Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli», cioè a chi non conta sulle proprie forze né pretende di sapere tutto, ma si affida al Padre.
Anche il Salmo 102 ci invita a benedire il Signore e a non dimenticare tutti i suoi benefici, perché «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia». Ecco una parola davvero di speranza: non siamo destinati alla fossa, ma a partecipare della vita di Dio. Egli ci tira fuori dalle nostre tenebre del peccato e della morte perché ci vuole con Lui nella gloria.
Custodiamo dunque nel cuore la gratitudine, la lode e la benedizione al Signore per la sua bontà, perché spesso corriamo il rischio di indulgere al lamento invece di ringraziare per quanto Egli ci ha dato e ci dona. E allora che questa giornata sia segnata dalla memoria dei benefici ricevuti da Dio, Colui che non ci abbandona nel peccato e nell’oscurità della morte.