Commento alla liturgia del 22 Aprile 2021

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 6, 44-52

 

In quel tempo disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo disceso dal cielo: se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

In questi giorni gli Atti degli Apostoli ci fanno contemplare l’azione di grazia di Dio: quella che sembrava una fine si trasforma in un nuovo inizio, la dispersione della prima comunità cristiana diventa una preziosa occasione di evangelizzazione. Filippo è in Samaria e l’angelo del Signore gli dice: «Alzati e va’». Egli si alza e va; il testo sottolinea che era mezzogiorno e la strada era vuota. Noi forse avremmo aspettato che il caldo diminuisse, o ci saremmo chiesti a che scopo metterci in cammino se per strada non passava nessuno…

Filippo invece si fida del Signore e così incontra un uomo che viene da lontano, un Etiope di passaggio per quella via. E addirittura riceve un’altra parola: «Va’ avanti», cioè non startene chiuso nel tuo mondo, non aspettare che l’altro e ti chiami, sali su quel carro. E a partire dal testo che l’Etiope stava leggendo gli annunciò il Cristo (At 8, 26-40).

La pigrizia e la stanchezza che sperimentiamo in questo tempo possono bloccarci e impedirci di vivere questa continua ripartenza, questo annunciare il Vangelo nella situazione in cui ci troviamo. Però, allo stesso tempo, sentiamo la bellezza di vivere tutto questo non da soli, ma accompagnati dalla parola del Signore e dalla sua presenza nel pane dell’eucarestia. Gesù ci ha detto nel Vangelo di Giovanni che chi crede in Lui ha la vita eterna già da ora e che il nutrimento è il suo stesso corpo.

È bello scoprire che Gesù ha donato la sua vita per il mondo e perché anche noi entriamo nella comunione con lui. E allora anche noi, pieni di gioia, proseguiamo il cammino – come si conclude il libro degli Atti – accompagnati dal Signore, sperimentando già nella celebrazione dell’eucarestia la bellezza della vita eterna, credendo in Lui e portando la sua vita e il suo amore là dove siamo chiamati a vivere.