Commento alla liturgia del 26 Gennaio 2021

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 3, 31-35

 

In quel tempo giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.

Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».

Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Nel Vangelo odierno contempliamo lo sguardo di Gesù; credo infatti che il centro di questo Vangelo sia non tanto la parola di Gesù, quanto il suo sguardo. Dice il testo che «girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno disse: “Ecco mia madre miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”».

Quando celebriamo l’eucarestia, quando ascoltiamo la parola di Gesù, anche noi come i discepoli stiamo seduti attorno a Gesù e ci fermiamo dal nostro correre, dai nostri affanni, dalle nostre preoccupazioni per vivere la gioia di stare con Lui. Perciò, prima di dire una sola parola, custodiamo lo sguardo di Gesù. Ecco, Gesù ci chiama a entrare in una relazione familiare con Lui; Egli non è un dio astratto, lontano e onnipotente che ci schiaccia, ma un fratello che cammina con noi, come ci hanno mostrato tanti santi. Gustiamo anche noi la fraternità con Gesù, il “fratello beneamato”, come lo chiamava Charles de Foucauld.

Nella prima lettura, tratta dalla Lettera agli Ebrei, abbiamo ascoltato un salmo che dice: «Ecco, io vengo, Signore, per fare la tua volontà» (Eb 10, 7 e 9). Sentiamo dunque nel cuore il desiderio di vivere, con Gesù e come Gesù, nella continua ricerca della volontà del Padre, facendo la sua e non la nostra volontà, come recitiamo anche nella preghiera del Padre Nostro. Chiediamo che la parola che oggi il Signore ci dona ci accompagni in questa giornata e ci faccia sperimentare la familiarità con Lui in tutto ciò che facciamo, in tutte le fatiche e gli impegni che oggi affrontiamo.