Commento alla liturgia del 4 Dicembre 2020

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 9, 27-31

 

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».

Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».

Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.

Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Ogni giorno, in questo tempo di Avvento, ci accompagna una parola: oggi questa parola è la luce, perché il profeta Isaia afferma che «liberati dall’oscurità delle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno» (Is 29, 18) e nel testo del Vangelo di Matteo si legge di due ciechi i quali, vista la loro fede e il loro desiderio di ritornare a vedere, ricevono questa parola: «Avvenga per voi secondo la vostra fede»: e si aprirono loro gli occhi.

Il salmo di oggi è un invito a riconoscere che il Signore è nostra luce e nostra salvezza e vhe la fiducia in Lui, il riconoscere la Sua presenza, vince le nostre paure. Questa allora sia una giornata in cui la luce del Signore, la realizzazione delle sue promesse che trovano compimento in Gesù, apre i nostri occhi e i nostri cuori alla speranza, a gustare il suo amore per noi.

Ma c’è un particolare nella prima lettura che mi ha toccato il cuore. È il passo in cui il profeta Isaia dice « ancora un po’ e il Libano si cambierà in un frutteto» (Is 29, 17). Noi siamo i figli del tutto e subito: vorremmo che tutto si compia in un istante, che la pandemia passi immediatamente. Siamo senza pazienza; siamo uomini e donne presi dalla fretta e dal tutto e subito. Invece è bello custodire nel cuore la parola «ancora un po’». L’Avvento è tempo di attesa e di speranza, nella certezza che il compimento avverrà nel Signore; ma adesso siamo chiamati a vivere l’atteggiamento con cui si conclude la preghiera del Salmo: «Spera nel Signore, sii saldo; si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 26 [27]).

Chiediamo che in questo giorno ci accompagni la fiducia nel Signore, il desiderio di ritornare a vedere pienamente i segni della sua presenza e del suo amore anche dentro la nostra vita, con tutti i limiti e le fatiche che sperimentiamo. Il Signore è nostra luce e nostra salvezza; e la fiducia in Lui vinca ogni timore, sconfigga ogni paura.